Avevo sempre sentito parlare della Riserva Statale di Ischitella e Castelvolturno e incuriosita ho accettato l’invito del Movimento Azzurro Ecosezione Castel Volturno Caserta. Ho scoperto così la magnifica Riserva Naturale Statale di Castelvolturno, una delle più grandi d’Italia. Un’area naturale protetta fin dal 1977, con i suoi 268,14 ettari, è tra le più estese in Italia e dal 1993, la riserva naturale Foce Volturno – Costa di Licola è entrata a far parte di questa, aggiungendo una superficie di 1.540 ettari.
La Riserva è davvero immensa, estendendosi dal litorale del comune di Castel Volturno, tra la foce dei Regi Lagni e la foce del Lago Patria. La flora è molto ricca, con oltre 300 specie finora censite.
Bellissima accoglienza da parte del Comandante dei Carabinieri Tammaro Pedana del Nucleo Tutela Biodiversità di Ischitella-Castelvolturno, che ne cura gli spazi e il presidio, ho notato dalle sue parole e dalle attività in corso la dedizione per la salvaguardia di una delle nostre eccellenze, troppo poco conosciute.
Magnifica la spiegazione della dott.ssa Lara Corace del Movimento Azzurro Ecosezione Castel Volturno Caserta, che mi ha coinvolta con la sua passione e competenza.
Con noi anche il Dott. Giovanni Sabatino, ottimo Presidente dell’Ente Riserve Volturno, Licola, Falciano.
Un luogo che tutti dovremmo conoscere, soprattutto noi Campani, spesso inconsapevoli delle bellezze naturali e uniche che abbiamo qui. La Prof.ssa Immacolata Catalano, micologa esperta di Licheni, mi ha fatto scoprire la presenza di alcune specie particolari di Licheni in questo specifico punto della costa domitia.
Accompagnata dal Dott. Alfredo Pagnotta, biologo, e dall’ingegnere Marco Basile, presidente dell’associazione “Specialmente noi”, ho ascoltato le loro storie e le loro idee finalizzate allo sviluppo e alla salvaguardia di un ambiente che trasmette davvero quell’orgoglio di essere Campani.
Grazie a tutti loro ho intuito le enormi potenzialità di questi luoghi, che vanno preservati il più possibile.
Una vera eccellenza e un chiaro esempio di come sia possibile sottrarre spazi alla cementificazione, soprattutto in una terra dove la criminalità organizzata, l’abusivismo e la politica dagli anni ‘80 hanno distrutto uno dei nostri litorali a forte vocazione turistica e soprattutto dove vi è una biodiversità davvero unica.
Sono davvero entusiasta di tanta sinergia tra pubblico e associazioni, scoprendo una riserva vasta che comprende diversi territori, con l’obiettivo di garantire la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale. Durante tutto l’anno si svolgono attività di educazione ambientale, soprattutto con le scuole presenti sul territorio. Queste attività vanno sostenute e diffuse, così come le attività di ricerca sulla flora vascolare e su alcune specie di licheni, dove vengono sottratti e curati specie animali rare, irresponsabilmente detenuti da privati cittadini in violazione di ogni regola sulla protezione delle specie protette. Proprio qui è possibile studiare le attività svolte dagli uccelli migratori.
Luoghi come questi vanno sostenuti, rappresentano il perno su cui far ruotare la rinascita dei nostri luoghi, che per anni sono giunti alla cronaca solo per avvenimenti criminali, ma dove vi è invece un forte segnale di riscatto sociale.