Da anni mi batto per fermare il fenomeno del randagismo e, parallelamente, quello delle vendite di animali non autorizzati. In Campania, abbiamo vincoli molto stringenti per evitare che persone senza scrupoli ricorrano all’acquisto di cani senza alcuna autorizzazione. Ciò ha inevitabilmente reso più complesso sterilizzare e registrare un cane randagio se trovato da un privato cittadino. In questi mesi con l’aiuto delle associazione e dei volontari abbiamo ottenuto importanti risultati.
Non siamo ancora ad una regolamentazione perfetta, ma ecco quanto è stato fatto e come procedere qui in Campania.
Cosa succede se un privato cittadino trova un randagio?
Come spesso accade, impropriamente, privati cittadini portano un cane “randagio” direttamente negli ambulatori pubblici, sperando di ottenere la registrazione, l’eventuale sterilizzazione e la successiva adozione. Ma attenzione così non è.
In realtà, secondo il regolamento regionale, il cane portato da un privato, viene sottratto allo stesso.
In tal caso infatti, la procedura prevede la registrazione del cane a nome del sindaco della città in cui il privato cittadino segnala il ritrovamento. Successivamente, il cane viene trasferito al canile sanitario per le prestazioni di primo livello, prima di essere inoltrato al canile pubblico/convenzionato.
Il privato cittadino quindi non potrà entrare in possesso del cane randagio, dovrà farne eventualmente successiva richiesta trascorsi 30 giorni, sempre se sappia in quale canile sia stato trasferito e se gli sarà assegnata la custodia. L‘adozione ovviamente non è obbligatoria ne spetta di diritto.
Le leggi regionali della Campania pertanto vietano il trasferimento in affidamento temporaneo dei cani prelevati da privati cittadini. È necessario che l’intera procedura sia gestita dai volontari delle associazioni del terzo settore per la protezione degli animali e la prevenzione del randagismo, iscritte nell’apposito albo regionale o che collaborano con le AASSLL, ovvero quelle delegate dai Comuni e registrate in BDU. Il cui elenco è pubblico e trovate il link nel primo commento.
Solo i volontari di un’associazione possono condurre presso le strutture ASL un cane randagio e ottenere “subito” l’affido temporaneo e trascorsi 30 giorni, se non vi è un reclamo, ottenere l’adozione definitiva del cane.
Vediamo quindi cosa accade nel dettaglio
Solo i volontari delle associazioni riconosciute, possono portare un cane randagio in uno degli ambulatori dei servizi veterinari ASL, che a sua volta lo registra a nome del sindaco del Comune di ritrovamento, su indicazione del volontario dell’associazione. Successivamente, il cane viene trasferito al canile sanitario per le prestazioni di primo livello. Solo in questo caso, è possibile darlo in affidamento temporaneo all’associato.
Se il cane ha raggiunto l’età prepubere, sarà affidato in modo temporaneo e appena eseguita la sterilizzazione, trascorsi 30 giorni, durante i quali, se il cane è stato sterilizzato e non è reclamato, l’affido temporaneo viene convertito in definitivo (adozione). In alternativa, il cane può essere restituito all’ASL per la procedura dei cani ritrovati non microcippati.
Se il cane non si trova in età prepubere, cioè non ha ancora raggiunto l’età per la sterilizzazione, sarà affidato al volontario temporaneamente ottenendo la documentazione necessaria, compresa la data di sterilizzazione, pertanto l’affidamento resta temporaneo fino a sterilizzazione eseguita.
È bene precisare che l’adozione definitiva alle associazioni è sempre subordinata alla sterilizzazione. Pertanto, per i cani che non hanno raggiunto l’età prepubere, l’affidamento è temporaneo fino alla sterilizzazione. La sterilizzazione può essere effettuata presso i servizi veterinari territoriali o da un medico veterinario libero professionista.
Per ogni domanda, potete contattarmi qui o al mio numero WhatsApp 320 710.3802, è bene diffondere e sostenere le buone pratiche soprattutto per i nostri amici a quattro zampe, ricordando che è sempre preferibile adottare un cane o un gatto, evitiamo il commercio!