Ho avuto il privilegio di assistere allo spettacolo dei ragazzi di Obiettivo Uomo al Teatro Area Nord (TAN), un luogo che racchiude la vera essenza della rinascita culturale e sociale delle periferie. Oltre 20 ragazzi, giovani e giovanissimi, hanno riempito la sala di canti e musica, portando sul palco l’energia, il talento e la passione di chi crede che la cultura possa davvero cambiare le cose.
Il TAN non è solo un teatro, ma un simbolo di resistenza e resilienza. Nato inizialmente come idea di centro polifunzionale a Piscinola-Marianella, il progetto non è mai stato completato e per anni è rimasto dimenticato tra i mille piani del post-terremoto. Proprio in questo spazio abbandonato, nel periodo più buio, è stato fondato il TAN grazie alla volontà dei cittadini. Sopravvissuto a chiusure e difficoltà, oggi rappresenta una speranza concreta per i giovani di Piscinola e dintorni. È la dimostrazione che la cultura, unita alla forza delle persone, può fare molto più di tanti progetti lasciati a metà.
Lo spettacolo dei ragazzi del TAN ha rafforzato ancora di più in me l’idea che, con il giusto supporto e tanta determinazione, anche in luoghi difficili si possono costruire opportunità concrete. Il loro impegno, la loro dedizione e il loro talento devono essere conosciuti da tutti, perché rappresentano quanto il lavoro delle periferie sia prezioso e fondamentale.
Il Teatro Area Nord è una storia di rinascita che non può restare nell’ombra. È facilmente raggiungibile, ha una struttura accogliente e offre una programmazione di qualità che meriterebbe di essere valorizzata e sostenuta, per dare ancora più spazio alla creatività e all’arte.
Il mio augurio è che le storie come quella del TAN e dei numerosi giovani talenti che impreziosiscono la nostra città, ci ispirino a guardare alle periferie con occhi nuovi, non come “margini”, ma come “centri” pulsanti di vita, energia e cambiamento. Sono onorata di aver vissuto questo momento, di aver visto il sorriso e la gioia di chi, con sacrificio, rende questi luoghi un faro per la nostra città.
Un grazie speciale ad un’amica speciale, Patrizia, che silenziosamente e con generosità si è spesa per tanti ragazzi, bambini e famiglie. Mi ha insegnato tanto e con lei ho percorso strade a volte dolorose, ma sempre con l’obiettivo di prenderci cura dei più fragili e non lasciarli mai soli.
È stato un evento importante, che ci ha ricordato ancora una volta il potere della cultura per accrescere il senso di comunità e creare sviluppo anche in luoghi così particolari.