Arriva l’estate e, come ogni estate, mi torna in mente Giorgio, un tempo dipendente delle tante compagnie di trasporto pubblico che in Campania si sono susseguite. Aveva passato decenni guidando i mezzi pubblici di quasi tutta la Campania. Per lunghi anni aveva servito la tratta Garibaldi, Tecchio, Mondragone, per altri anni ancora dell’ampia provincia di Salerno e per altri ancora tutto il beneventano. Era uno scrigno di racconti, e ogni giorno, per quarant’anni, aveva visto centinaia di volti, ascoltato innumerevoli storie e aiutato generazioni di cittadini a raggiungere le loro destinazioni, oltre a tantissimi turisti che nei periodi estivi affollavano le città d’arte della Campania.
Quando finalmente arrivò il momento della pensione, Giorgio si trovò di fronte a un vuoto che non sapeva come colmare. La sua amata moglie, morta qualche anno prima della pensione, lo aveva lasciato solo. Erano una coppia meravigliosa, affiatata e unita. Non avendo mai avuto figli, trascorrevano le loro estati aiutando ragazzi meno fortunati a raggiungere il mare, con un piccolo pulmino che ogni estate Giorgio prendeva a noleggio.
Con i risparmi accumulati e la pensione, Giorgio decise di continuare quell’antica usanza che aveva iniziato con sua moglie. Acquistò un piccolo minibus da una ventina di posti con cui, per lunghi anni, ha consentito agli anziani del quartiere, spesso soli e con poche opportunità, di diventare i suoi nuovi passeggeri. Ogni settimana, Giorgio organizzava gite al mare, in montagna, a Pompei, Ischia, Napoli, spingendosi fino a Sorrento o Amalfi. Ben presto quel minibus divenne occasione di rinascita per molti. Giorgio raccontava sempre che tra i tanti anziani che aveva avuto l’onore di portare con sé, alcuni non avevano mai visto il mare, altri avevano solo sentito parlare di Pompei, ma non avevano mai avuto la possibilità di arrivarci o di ammirare le bellezze della costiera amalfitana o sorrentina.
Giorgio era diventato più di un semplice autista; era un amico, un confidente, un punto di riferimento per tanti anziani rimasti soli. Nonostante le difficoltà che potevano sorgere, come i costi di manutenzione o le condizioni meteorologiche avverse, Giorgio non si lasciava mai scoraggiare. Aveva trovato un nuovo scopo nella sua vita, diceva sempre che il vero carburante era vedere la gioia brillare negli occhi di ognuno di loro.
Una volta mi raccontò di due coniugi, residenti in uno dei tanti case albergo per anziani, che non avevano mai potuto fare il loro viaggio di nozze. Troppo poveri da giovani sposi e troppo stanchi da anziani coniugi, ed è così che lui stesso, con la complicità di altri loro coinquilini, organizzò a sorpresa per i due il “rinnovo della promessa di matrimonio” e ben tre giorni di soggiorno a Sorrento. Tante le storie davvero commoventi che nei lunghi pomeriggi trascorsi con Giorgio ho ascoltato per anni.
Giorgio visse così per anni, poi, come è giusto che sia, anche lui ha guadagnato il suo meritato riposo, raggiungendo sua moglie. Ma la sua storia dimostra che non è mai troppo tardi per trovare nuovi stimoli nella vita, per essere altruisti e per sentirsi felici nella felicità altrui.
Da allora trascorro questi giorni d’estate pensando ai tanti “Giorgio”, persone davvero speciali in grado di dedicare parte del proprio tempo e dei propri risparmi a chi può donarci anche solo un sorriso, che vale più di ogni altra cosa.