La Corte di Appello ha ridotto a 2 anni e sei mesi la pena ai danni di Simone Isaia, il senza fissa dimora accusato di aver incendiato la Venere degli Stracci a Piazza Municipio. In primo grado avevamo tutti ritenuto eccessivi i 4 anni; questa sentenza di Appello dimostra che i giudici hanno evidentemente valutato bene l’effettiva pericolosità del gesto, ma soprattutto hanno ridotto la reale intenzionalità dell’azione.
In questi mesi, Salvatore è stato affiancato da associazioni, volontari e comitati, dimostrando che anche le persone che vivono in condizioni particolari non vengono lasciate sole; e chi, come Salvatore, ha mostrato un atteggiamento mite e disponibile, ha insegnato qualcosa a tutti noi, ma soprattutto a chi invece, pur essendo accusato di reati più gravi come un omicidio, non mostra alcun segno di pentimento.
La riduzione di pena consentirà a breve a Salvatore Isaia di poter usufruire degli arresti domiciliari; ben venga la disponibilità di Don Franco Esposito della pastorale carceraria della diocesi di Napoli, pronto ad accoglierlo. È un gesto non scontato, che più di tutto evidenzia quanto sia importante non lasciare soli coloro che ne hanno bisogno.