La Regione non è ferma: siamo già al lavoro. Il Presidente Vincenzo De Luca ha dato un chiaro e inequivocabile segnale che la Regione è presente. Ieri ho partecipato alla riunione convocata dal Presidente De Luca per affrontare concretamente i problemi che ancora una volta sono emersi dalle recenti vicende del Parco Verde di Caivano.
La riunione è stata operativa e proficua, caratterizzata da due tipologie di interventi:
Interventi immediati al parco verde di Caivano:
– Iniziare subito con azioni relative alla sicurezza sul territorio, rappresenta il primo passo necessario affinché si possano attuare una serie più strutturata di interventi.
– Si estenderà il programma “Scuola Viva” con attività formative, possibilità di incontro con le famiglie e l’apertura pomeridiana delle scuole.
– Si potenzierà la presenza di psicologi, soprattutto nelle scuole.
– Lavori al centro sportivo, luogo della violenza avvenuta in questi giorni.
Progetti a lungo termine al parco verde di Caivano:
– Si attueranno iniziative fin da subito in questo inizio di anno scolastico nelle scuole.
– Si rafforzeranno i servizi sociali.
– Si procederà alla riqualificazione urbana.
Una prima novità è il centro sportivo, da tempo vandalizzato e luogo della violenza avvenuta in questi giorni. La Regione si impegnerà nell’eseguire i lavori di ristrutturazione e soprattutto riserverà la partecipazione alle attività prioritariamente ai ragazzi del Parco Verde.
Sul fronte lavorativo:
– Si aprirà uno sportello per i rapporti con le imprese.
– Si potenzierà lo sportello per la formazione professionale.
Quello di cui sono estremamente soddisfatta è la tempestività con cui è stata indetta la riunione, la capacità di ascolto del Presidente De Luca, la rapidità con cui sono state organizzate queste iniziative, l’adesione di tutti i servizi coinvolti e soprattutto il fatto che come Regione ci assumeremo l’onere in questa prima fase di impegni che non rientrano strettamente nelle competenze regionali. È fondamentale dare un segnale forte e far capire alla criminalità organizzata che al Parco Verde, flagellato da troppi anni, le istituzioni ci sono e non si fermano. Dobbiamo farlo per i lunghi anni in cui si è vissuti in silenzio. Il Parco Verde di Caivano è uno dei complessi di palazzine costruite dopo il terremoto del 1980 per accogliere terremotati, ma è rapidamente diventato un coacervo di piazze di spaccio, criminalità e degrado. Questo è lo scenario in cui si è svolta ben 9 anni fa, la storia di Fortuna Loffredo e degli altri bambini. Troppi anni sono passati in silenzio. Un silenzio assordante per il quale hanno pagato, ancora una volta, bambini innocenti.