Paolo e Giulia e il loro cane Alina sono due ragazzi unici; li incontro spesso qui su una delle tante spiagge di Bagnoli, una delle poche che è stata recuperata dopo anni di infiniti sprechi che caratterizzano quell’immensa area occupata dall’ex Italsider di Bagnoli.
Paolo è di origine albanese, è arrivato qui in Italia trentatré anni fa, con i suoi genitori in uno dei tanti “barconi” che nei primi anni ‘90 giungevano fin qui. Quando è arrivato in Italia, aveva appena tre anni e non conosceva né l’Italia, né la nostra lingua, né tanto meno la nostra città. L’ultimo ricordo che ha dei suoi genitori è un vecchio orologio che suo padre, poco prima di imbarcarsi su uno dei tanti e innumerevoli pescherecci, gli consegnò con la promessa che dovesse tenerlo per sempre come ricordo della loro famiglia. Furono giorni terribili, che Paolo ricorda bene, anche se aveva solo tre anni; quei ricordi diventano indelebili. A poche miglia dalla costa, quel peschereccio stracolmo di persone si ribaltò, lasciando in mare decine e decine di uomini e donne, alcuni dei quali, come appunto i suoi genitori, mai più ritrovati.
Prima fu accolto in una casa famiglia poi, dopo molti anni, si riuscì a trovare per lui una famiglia affidataria di Napoli, che lo accolse amorevolmente, aiutandolo ad essere quello che è oggi, una famiglia a cui lui è molto riconoscente ma che, soprattutto, sente un legame profondo.
Nel tempo ha imparato ad amare la nostra città, ad apprezzare la nostra innata capacità di accettare chi ha sofferto e di prodigarci per chi necessita di aiuto.
Oggi Paolo insegna filosofia in uno dei comuni della Campania; quando può, torna qui a Bagnoli, dove tutto sembra fermo, ma dove il mare e le isole che si vedono riconciliano la vita e i tanti momenti difficili.
Giulia, invece, è palestinese, anche lei è arrivata qui alcuni anni fa, in fuga da una delle ennesime guerre che coinvolgono la sua patria. È arrivata qui a Napoli solo per caso, a causa di una frase tradotta male nella sua lingua, che la destinò qui nella nostra città e non a Milano, dove le avevano anche trovato un lavoro. Ma, come spesso accade qui in questa città, ogni errore diventa un’occasione per scoprire un mondo nuovo, ed è così che Giulia da oltre vent’anni è una bravissima fisioterapista.
Ed è proprio qui, su questa spiaggia, che Paolo e Giulia hanno voluto invitarmi al loro matrimonio, orgogliosi di questi due ragazzi, entrambi sfuggiti da storie difficili, entrambi in fuga da due mondi diversi, ma che hanno trovato nella nostra città quella giusta dose di felicità, quella stessa in grado di convincerli nel far nascere qui i loro figli, proprio qui in questa magnifica città che li ha resi persone libere.
Storie Campane di cuore e passione n 5: Paolo e Giulia, due giovani in fuga che qui hanno ritrovato la loro felicità
Sono storie straordinarie, raccolte ascoltando persone nella nostra regione