In tutti i quartieri della città che ho vissuto come assessore e ora come consigliera regionale, ho sempre trovato una grande umanità. Anche quest’estate, ho voluto dedicare giorni significativi a coloro che rimangono in città: anziani, disabili e chi, per mille ragioni, decide di restare qui.
Fino a pochi anni fa, il quartiere Sanità spiccava spesso nelle classifiche negative per criminalità, povertà e disagio sociale. Vedere ora questo luogo pieno di turisti, osservare giovani e meno giovani parlare diverse lingue, fa sperare che siamo in grado di superare le dure sfide per il futuro.
Ho incontrato i volontari della comunità di Sant’Egidio, che ogni giorno, anche in pieno agosto, preparano pasti per coloro che ne hanno bisogno. Ho ammirato l’impegno dei volontari che qui, durante il periodo estivo, assistono gli anziani che necessitano di cure e di compagnia, persone generose al servizio della comunità, realtà come la panetteria Coppola, un punto di riferimento storico di questo quartiere, che quando può fornisce gratuitamente il pane ai più bisognosi.
Ciò che accade in questo quartiere, come in molte parti della nostra Campania, rafforza quel sentimento di vicinanza e altruismo insito in molti di noi, qualità che ci contraddistingue e ci rende unici.
Non solo volontariato, ma anche giovani del quartiere, che grazie a un semplice passaparola, apprendono di anziani soli, di disabili in difficoltà o di famiglie che non possono permettersi nemmeno una giornata al mare. Come per incanto, si mobilitano per dare vita a un quartiere che può raccontare e insegnare molto.
Tra le persone, tra l’umanità di questo quartiere, ho voluto trascorrere una emozionante giornata, ascoltando storie, stringendo mani, asciugando qualche lacrima e rendendomi conto di persona di quanto c’è ancora da fare e di quanto dobbiamo impegnarci affinché chi crede fermamente nel volontariato non sia lasciato solo.