Carmela, Mario, Concetta e Luigi sono solo alcuni nomi degli anziani che ho incontrato in questi giorni passeggiando in vari quartieri della città. Mi è giunta una strana storia che ho voluto ascoltare direttamente dagli interessati. Alcuni anziani della nostra città mi hanno raccontato l’incredibile disavventura che tanti come loro, stanno vivendo proprio in questi giorni.
Carmela, che ha oltre novanta anni, ha lavorato come aiuto cuoca in uno dei tanti ristoranti della città per lunghi anni, ma da qualche anno cucina solo per i suoi innumerevoli nipoti. È sempre sorridente, persino quando mi racconta che in questa torrida estate è rimasta senza il medico di famiglia. Il suo è “semplicemente” andato in pensione, senza alcun preavviso, lasciandola senza assistenza da un giorno all’altro.
Mario ha ottantasette anni e vive da solo. Sua moglie Anna è scomparsa qualche anno fa. Abita al quarto piano di uno di quegli antichi palazzi della Pignasecca, gradini molto alti, dove si fa fatica nel raggiungere anche solo il secondo piano. Pur essendo stato un alpino un tempo, adesso trascorre la maggior parte delle giornate in casa, poiché i numerosi gradini che lo separano dal mercato unico della Pignasecca rendono difficile per lui uscire. Sua figlia Anna, insegnante in pensione, lo aiuta nelle sue attività quotidiane. Anche lui ha appreso solo pochi giorni fa di non avere più un medico di famiglia. Una semplice telefonata, “da domani sono in pensione”, ha scatenato il panico in famiglia. Farmaci e ricette diventano improvvisamente irraggiungibili, proprio per chi ne ha più bisogno, specialmente durante l’estate.
Concetta e Luigi non sono da meno. Concetta ha cento anni ma è ancora arzilla e vivace come sempre. Suo marito Luigi, di novantasette anni, la segue ovunque. Entrambi sono nati e cresciuti a Porta Capuana, non hanno mai lasciato il quartiere. Entrambi sono diabetici e necessitano di cure. Anche loro hanno appreso solo pochi giorni fa che il loro storico medico di famiglia è andato in pensione senza alcun preavviso e senza alcuna sostituzione.
Ho ascoltato molte storie simili in questi giorni in molti quartieri della città, ne sono rimasta sconcertata. Si fa molto per proteggere i nostri anziani, che rappresentano la nostra memoria, la nostra storia. Quello che siamo oggi lo dobbiamo a loro, e pure vengono abbandonati improvvisamente in pieno agosto, senza alcuna sostituzione preventiva del proprio medico di famiglia.
Ho intenzione di contattare l’Ordine dei medici di Napoli per condividere ciò che sta accadendo. È impensabile che gli anziani, così come i giovani e meno giovani che necessitano di cure, possano essere abbandonati in questo modo. È del tutto prevedibile che i medici di famiglia vadano in pensione, ma è altrettanto importante pianificare un adeguato passaggio di consegne.
Quello che mi conforta è la solidarietà di questa città. Ogni vicino, figli e nipoti si stanno mobilitando in una gara di altruismo, dimostrando di non voler lasciare soli coloro che ne hanno più bisogno. Questa è la magia di questa città.