Il mare della Gaiola di Napoli non è balneabile e rischia di non esserlo per sempre. Solo nell’ultima settimana, a causa di forti piogge, si sono verificate sei uscite in mare di acque reflue dallo scolmatoio fognario presente all’interno della Zona Speciale della Gaiola. Ne ho parlato spesso durante quest’estate; incredibilmente, esiste uno scarico fognario in un’area protetta.
Anche se la stagione balneare non è terminata, ci sono rischi sanitari per la popolazione, poiché l’area di sversamento è vicina ai siti di balneazione.
Come se non bastasse, il progetto relativo alla riconfigurazione della rete fognaria dell’area di Bagnoli, contenuto nel Piano di Riqualificazione Ambientale e Rigenerazione Urbana del SIN Bagnoli-Coroglio, prevede la realizzazione di un “SECONDO” scolmatoio fognario, con conseguente incremento degli scarichi sui fondali marini della stessa zona.
Lunedì scorso ho presentato la mia mozione in Consiglio Regionale, che impegna la Giunta affinché vengano messe in atto tutte le più idonee azioni nei confronti di tutti i soggetti coinvolti nella progettazione, Ministero dell’Ambiente in primis, al fine di scongiurare gli enormi rischi ambientali derivanti dall’eventuale realizzazione delle infrastrutture fognarie così come progettate.
Il mio impegno sarà fermo e deciso affinché questo “secondo” scolmatoio fognario, previsto proprio nell’area di maggiore pregio naturalistico, archeologico, paesaggistico e turistico-culturale dell’intera fascia costiera della Città di Napoli, venga deviato e modificato.