Oggi sono intervenuta al convegno sul contrasto alla violenza di genere sulle donne, organizzato dal collega Cammarano nella sede del Consiglio Regionale della Campania dal “Per averci creduto”.
Un momento importante di confronto dopo l’ennesimo femminicidio, accaduto proprio qui a Napoli nella giornata di ieri.
Le indagini chiariranno come siano andati i fatti, ma ciò che è certo è che ancora una volta una donna ha perso la vita per mano del proprio uomo.
Quanto accaduto ieri è solo uno dei tanti eventi drammatici che non sempre finiscono con un’uccisione, ma che sono annunciati nel tempo attraverso segnali che troppe, tante donne non riconoscono subito. Segnali inequivocabili che, se riconosciuti in tempo, possono evitare l’inizio di una relazione tossica o, peggio ancora, la tragica fine di un rapporto di coppia tossico e dannoso.
Da assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli, ho attivato i primi centri antiviolenza, in varie zone della Città. Pur con pochi fondi, ne aprì ben cinque, un numero appena sufficiente per non lasciare sole le tante, troppe donne che ancora oggi subiscono violenza di ogni tipo.
Ricordo il il racconto di molte ragazze, alcune giovanissime, che per anni avevano ritenuto “normale” ricevere offese e umiliazioni da parte del loro compagno, amico o familiare. Alcune di loro, pur avendo denunciato episodi ben più gravi, ancora tentavano di giustificare certi comportamenti.
Sono necessarie ulteriori modifiche alle norme in vigore, anche pene e leggi più severe, ma nel frattempo è indispensabile applicare quelle esistenti.
Lo dico da anni, è necessaria una svolta culturale, incrementare l’attenzione da parte dell’opinione pubblica anche e mantenere sempre alta l’attenzione, non solo in occasione di eventi tragici. C’è bisogno di una programmazione costante, di azioni e fondi strutturali, compresa la formazione di tutti gli addetti ai lavori, servizi sociali, forze dell’ordine, insegnanti, medici, e di tutte le istituzioni coinvolte che troppo spesso non sono in grado di comprendere, nelle affrettate e preoccupanti parole di chi sta subendo una violenza, il reale pericolo, spesso derubricandolo a semplice diverbio tra coniugi.
Cari @follower tra qualche settimana sarò impegnata in prima persona in diversi eventi e convegni: sensibilizzare e parlarne nel modo giusto è fondamentale. È giunto il momento di fare rete, di unire le forze e portare avanti azioni di sistema per tutelare e mettere in sicurezza le donne ed al tempo stesso investire risorse concrete nella prevenzione.