Siamo testimoni di una realtà tragica e complessa, caratterizzata dai fin troppo frequenti naufragi e perdite di vite umane, soprattutto donne e bambini. Ogni giorno, queste persone intraprendono un viaggio estremamente pericoloso, spinte dalla disperazione e dalla speranza di trovare rifugio e protezione. Ma troppo spesso, attività criminali che lucrano su queste tragedie rendono quello che dovrebbe essere per molti un viaggio della speranza, il loro ultimo tragico viaggio per coloro che cercano di sfuggire alla violenza, alla guerra e alle persecuzioni.
Ogni volta che ascoltiamo dell’ennesima tragedia avvenuta nel Mediterraneo, dobbiamo comprendere che è un’altra vita umana che si è persa in quelle acque, con i suoi sogni, le sue speranze, così come tanti, troppi bambini che trovano una morte orrenda, perdendo per sempre il loro futuro in pochissimi istanti. Queste persone sono vittime di una situazione che coinvolge tutti, una situazione che si protrae da decenni, pertanto richiede una risposta unitaria, umanitaria e responsabile.
Da sempre mi sono occupata di sostenere e promuovere politiche e iniziative che mirino a garantire la protezione e l’accoglienza dei rifugiati e dei migranti. Dobbiamo lavorare insieme per offrire loro un percorso sicuro e dignitoso, tutelando i diritti umani.
È fondamentale che la comunità internazionale si unisca per affrontare questa crisi umanitaria. Allo stesso tempo, dobbiamo lavorare per affrontare le cause profonde di questa migrazione forzata. Dobbiamo promuovere la pace, la stabilità e lo sviluppo economico nelle regioni di origine dei rifugiati, affinché le persone non si trovino costrette ad abbandonare le proprie terre.
Oggi, in questa Giornata Mondiale del Rifugiato, vi invito a riflettere su un principio fondamentale: ogni individuo ha il diritto di essere trattato con dignità e rispetto, indipendentemente dalla sua origine o dal suo status migratorio.