Fino a qualche anno fa incontravo spesso Ludovica, una dolce e vivace donna ottantenne, sempre accompagnata dal suo inseparabile amico Gaetano, un affettuoso Labrador Retriever. Gaetano, con la sua natura amorevole, paziente e devota, era molto più di un semplice cane guida: da circa sette anni, era diventato i suoi occhi e il suo compagno di vita, sempre al suo fianco con una dedizione che andava oltre ogni parola.
Ludovica era cieca, come amava dire. Odiava la definizione di “non vedente”, scherzando spiegava che “non vedente” sembra un po’ come “non credente”. Essere ciechi, diceva, non vuol dire non vedere, perché si può vedere in mille modi diversi, così come si può sentire in altrettanti modi. Si può sentire l’animo della persona con cui parli, percepire il calore e l’educazione del tuo interlocutore, pur essendo ciechi.
Ludovica non era nata cieca. All’età di tre anni, la sua malattia era progredita e, a poco a poco, i suoi occhi l’avevano condotta al buio che l’ha accompagnata per oltre 80 anni. Tuttavia, non si era mai persa d’animo. Nella sua lunga vita, si era laureata, si era sposata, aveva studiato pianoforte e si era specializzata per diventare contabile aziendale, professione che ha esercitato per anni.
Per molto tempo, i suoi occhi erano stati quelli di papà Guido e mamma Assunta. Poi, quando entrambi sono venuti a mancare, ci ha pensato suo fratello Arturo. Per anni Arturo aveva rinunciato a incarichi importanti, ma poi Ludovica stessa gli aveva chiesto di seguire i suoi sogni, ed è così che suo fratello cominciò a lavorare all’estero.
Ludovica aveva sempre rifiutato l’idea di un cane, temendo che non sarebbe stato in grado di guidarla con la stessa attenzione dei suoi cari. Ma, dopo mesi, seppur a malincuore, aveva dovuto cedere, e così arrivò Gaetano, un bellissimo Labrador Retriever. Per sette anni, Gaetano è stato il suo passo, il suo braccio fidato, così sicuro e forte come non lo aveva mai riscontrato nei suoi genitori o nel fratello.
Ludovica ripeteva sempre che non avrebbe mai immaginato che un amico a quattro zampe potesse essere più attento, accorto e responsabile dei suoi stessi genitori.
Da quando Ludovica ci ha lasciati, Gaetano non è rimasto solo. Per volontà di Ludovica, è stato affidato al custode del piccolo cimitero del suo paese, lo stesso custode che per anni ha accompagnato Ludovica alla tomba dei suoi genitori. Ancora oggi, dopo molti anni, non passa giorno senza che si possa osservare Gaetano fermo a pochi metri da dove riposa la sua Ludovica, come se fosse lì in attesa di un suo ritorno o per portarle quel saluto e quell’affetto che li ha uniti per tutti quegli anni trascorsi insieme, legati da un’amore unico e profondo.