Incontro ogni Natale sulle scale di Marechiaro uno dei ragazzi, oggi adulti, che per anni hanno frequentato il vicino Centro Polifunzionale San Francesco d’Assisi, uno dei luoghi meno conosciuti dai napoletani, ma che custodisce storie davvero incredibili delle centinaia di ragazzi provenienti da tutti i quartieri di questa città.
In qualità di assessore al welfare con delega alle Politiche per l’Infanzia e l’Adolescenza, riuscì a riaprire faticosamente quella meravigliosa struttura, che ospitava anche uno straordinario laboratorio di burattini. Per molti anni riuscii a realizzare per molti anni tante attività presso questa magnifica sede che per posizione, dimensione e bellezza rappresenta davvero un presidio di legalità e di rinascita.
Il Centro Polifunzionale San Francesco d’Assisi, conosciuto per il progetto “Mario e Chiara a Marechiaro”, è un complesso residenziale di proprietà del Comune con ampi giardini, cortili e spazi verdi, confinante col Parco Archeologico della Gaiola e la magnifica Villa Rosebery, sede storica della città di Napoli dei nostri presidenti della Repubblica.
Il Centro Polifunzionale San Francesco d’Assisi è una struttura ricettiva in cui fino a pochi anni fa venivano svolte attività rivolte a bambini e ragazzi di Napoli, comprese famiglie ed operatori, ma che ha ospitato ragazzi provenienti da tutta Italia, ed anche dall’Ucraina e dal Sarawi.
È stato anche il luogo accogliente ed inclusivo per centinaia di minori non accompagnati che arrivavano a seguito degli sbarchi al porto di Napoli.
In quel luogo, fino a qualche anno fa, si sono tenute attività rivolte a tutti gli adolescenti della città, con un’età compresa tra i 15 ed i 18 anni, tra laboratori formativi che i ragazzi sceglievano in base alle loro attitudini e passioni.
Per diversi anni, quel presidio unico, ha rappresentato per centinaia di ragazzi un’occasione di crescita, utilizzando la formula dell’attività residenziale. Proprio qui, tra i tanti ragazzi, ricordo Daniele e Simona a quei tempi appena undicenni. Entrambi provenivano da due quartieri complicati, distanti tra loro, ed entrambi vivevano situazioni familiari molto particolari, li ricordo tra i ragazzi più attivi, sempre pronti ad aiutare gli altri, specie i più fragili, o pronti nell’aiutare a preparare le attività laboratoriali.
Nel corso degli anni li ho visti crescere. Da qualche anno, Daniele, laureato in scienze infermieristiche, lavora in vari centri per anziani, mentre Simona, nel frattempo divenuta sua moglie, è diventata un’ottima operatrice socio-sanitaria specializzata. Molti di quei ragazzi che per anni hanno avuto modo di partecipare ai tanti progetti organizzati nella magnifica struttura, hanno preso strade diverse; con alcuni di essi non ho perso i contatti, anzi, molti vedono ancora in me quel concetto nobile di politiche attive per i bambini ed i ragazzi, dove la scarsità di fondi non poteva mai essere un pretesto per chiudere quella sede.
Purtroppo, da alcuni anni il Centro Polifunzionale San Francesco d’Assisi è chiuso per l’incredibile pericolosità di alcuni alberi. Basterebbe davvero poco per risolvere un problema che, di fatto, non rappresenta solo un danno per una struttura comunale, ma un vero e proprio danno per le tante generazioni di giovani e giovanissimi che stiamo perdendo e ai quali non è stata data la possibilità di riscatto come è accaduto a Daniele e Simona.
Come ogni Natale, passo davanti al Centro Polifunzionale San Francesco d’Assisi, tra l’odore del mare e il profumo delle essenze che qui si sente fortissimo. Penso, come ogni Natale, che anche questa estate sarà un’occasione sprecata. Mi rincuora il solo pensiero di aver dato una possibilità a tanti giovani, sperando che oggi, da Consigliera Regionale, possa spingere affinché un “banale” albero non distrugga altre generazioni di ragazzi.
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Storie Campane di cuore e passione n 7: Daniele e Simona e l’incredibile storia del Centro Polifunzionale di Marechiaro
Storie straordinarie, raccolte ascoltando persone nella nostra regione