
Fino a qualche anno fa, erano ancora in vita Antonio e Maria, due arzilli anziani che vivevano in un piccolo paesino incastonato sulla costiera sorrentina. I loro tre figli vivevano lontano per lavoro e così, da anni e per anni, avevano sempre con loro due fedeli amici a quattro zampe: Bricco e Numa.
Bricco era un meticcio dal pelo lucidissimo, forte e protettivo, mentre Numa, una dolce cagnolina dal manto bianco, era affettuosa e sempre attenta ai bisogni dei due anziani. Ricordo che ogni mattina i due cani accompagnavano Antonio e Maria nel loro lento passeggiare per le viuzze del paese. Ogni giorno percorrevano sempre le stesse strade, ed è così che Bricco e Numa erano i primi ad attraversare, prestando attenzione o richiamando chi si avvicinava alle strisce pedonali troppo veloce, guardando con il loro sguardo attento Antonio e Maria attraversare.
Bricco e Numa non erano semplici animali domestici, ma veri e propri angeli custodi dei due anziani. Quando Maria si appisolava sulla sedia accanto al camino, Numa restava accoccolata ai suoi piedi, scaldandola nei freddi pomeriggi invernali. Bricco, invece, sembrava aver capito l’inizio dell’Alzheimer di Antonio e non lo perdeva mai di vista, assicurandosi che non si allontanasse troppo quando usciva a prendere il pane o si sedeva sulla panchina della piazza.
Di anni ne passarono tanti e un giorno Numa, ormai avanti con gli anni, si ammalò improvvisamente e nel giro di pochi giorni si spense dolcemente, lasciando un vuoto enorme nel cuore di tutti. Tra tutti, chi ne soffrì di più fu proprio Bricco: senza la sua compagna di vita, cadde in una malinconia profonda. Passava lunghe ore a fissare il vecchio tappeto dove Numa era solita sdraiarsi, rifiutando spesso anche cibo e passeggiate.
Antonio e Maria, vedendo la sofferenza del loro amico a quattro zampe, decisero di fare qualcosa. Loro che non avrebbero mai comprato un cane si recarono al rifugio poco distante dal paese. Avevano sempre voluto tenere cani con storie non semplici alle spalle e volevano dare una seconda possibilità a un nuovo amico a quattro zampe. Così, con il cuore ancora ferito ma pieno di speranza, si recarono lì proprio con Bricco, lasciando a lui la scelta. E come per magia, fu scelto un cucciolo nero dagli occhi vispi, che sembrava avere dentro l’energia e la dolcezza di Numa. Lo chiamarono Pepe, proprio per quel colore così caratteristico.
Bastarono davvero pochi giorni perché Pepe, con la sua allegria e il suo entusiasmo, riportasse la vita in casa e regalasse a Bricco un nuovo motivo per alzarsi la mattina. E come per magia, il piccolo Pepe comprese subito il suo ruolo, imparando tutte quelle attenzioni verso Antonio e Maria che Bricco poneva con loro.
Antonio e Maria sapevano che il dolore per la perdita di Numa non sarebbe mai svanito del tutto, ma vedere Bricco tornare a scodinzolare felice accanto a Pepe, camminando al loro fianco nelle strade del paese, li fece sentire sereni. Avevano dato una nuova casa a un’anima bisognosa, e in cambio avevano ricevuto il dono più grande: l’amore puro e incondizionato di un altro amico fedele.