Sono figlia del sisma dell’80 e ricordo bene quei giorni e quelle notti.
E se c’è una regola che ho imparato, da ragazzina appena dodicenne, è quella di gestire la paura del terremoto. Imparai tantissimo, da cosa significa organizzare un’emergenza, a cosa vuol dire prevenzione, mai fatta a quei tempi, ma soprattutto come gestire la paura, la principale causa di morte in caso di forti scosse.
Ecco, in questi giorni e in queste ore, la comunità scientifica è concorde sul fatto che scosse così forti come quelle degli ultimi giorni nei campi flegrei, possano durare mesi, anni, evolversi o estinguersi all’improvviso. Ci troviamo di fronte a una situazione in cui la scienza, pur con i suoi progressi, non può fare nulla.
Ma cosa sta facendo il Governo per fronteggiare quella che NON doveva essere una emergenza?
In queste settimane sto seguendo con particolare attenzione i comunicati e le disposizioni del governo, per salvaguardare i nostri territori e contrastare inutili propaganda e speculazioni.
Perché sentire il Governo asserire, attraverso le parole del ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci: “Stiamo lavorando con la Prefettura e con i Comuni e la Regione per definire un piano di evacuazione che rimane nel cassetto ma, se necessario, deve essere subito realizzato e attuato”, mi fa rabbrividire. Un piano di evacuazione doveva essere pronto anni fa e non certo pensato ora.
Esistono già molti piani di evacuazione; è necessario fare fronte comune per fornire un’unica informazione ai cittadini, evitando discrepanze tra ministeri, protezione civile e sindaci.
E ancora: “Il Governo, sta pensando di fermare le costruzioni abusive e di incentivare l’esodo”, come se i Campi Flegrei fosse una terra di abusivi, di irresponsabili e di incoscienti.
Ma il Governo conosce Pozzuoli, Bacoli, l’area flegrea?
Forse sfugge che Puteoli, per la sua posizione geografica e per la sua bellezza, è stata da sempre insediamento di popoli, è stato il principale porto commerciale di Roma, per anni fiorente porto per i commerci con l’Oriente, specialmente con l’Egitto, ed ancora la posizione strategica di Puteoli fu sfruttata anche nel programma militare di protezione delle coste laziali e campane attuato dai Romani. Tra Bacoli e Pozzuoli sono ancora presenti ville di Imperatori, considerata nei secoli un vero e proprio paradiso, fino ad arrivare ai giorni nostri. Forse il ministro si riferiva ai vari imperatori che qui hanno insediato le loro abitazioni, non certo al popolo laborioso che vive da anni in queste zone.
Siamo tornati indietro di oltre 163 anni, forse siamo tornati al 17 marzo del 1861, per il Governo ciò che avviene qui al sud sembra sempre una questione di abusivismo, incuria e devastazione del territorio, ma qualcuno di questo Governo è mai stato qui? Ha mai visitato la Campania?
E ancora, il Governo annuncia fondi “per la messa in sicurezza degli edifici pubblici” nell’area, a partire dalle scuole. E sapete quanto stanzia? Appena cinquecento milioni di euro. Questo dimostra quanto si stia sottovalutando il problema. Il rischio non si ferma solo alle 8000 persone che il Governo ritiene coinvolte nel fenomeno del bradisismo, ma è una vasta area a essere interessata, dai palazzi dell’area di Pozzuoli e Bacoli fino a quelli dell’area occidentale della città di Napoli, Fuorigrotta, Bagnoli, che soffrono e sono a rischio quanto quelli dei comuni più vicini al fenomeno del bradisismo. Ma non solo, anche l’intero centro storico di Napoli ne è coinvolto, in misura più o meno maggiore. Ecco, questo è il caso di dire che investire in prevenzione ha costi più ridotti di intervenire in emergenza.
E allora tocca ai cittadini e alla politica misurarsi con il fenomeno del bradisismo. Chi come noi vive e lavora orgogliosamente tra i Campi Flegrei e il Vesuvio sa che deve convivere con queste emergenze. Dobbiamo esserne consapevoli come cittadini, imparando a misurare le nostre paure. Le immagini degli scorsi giorni, con auto in fuga e corse forsennate, seppur comprensibili, mettono a rischio la vita di tantissime persone. L’uso delle auto in particolare è da evitare a tutti i costi. La paura e l’elevata affluenza di veicoli su tratti di strada non adeguati a vie di fuga rischiano di creare più feriti del terremoto stesso.
Ma non è tutto. In questi giorni, circolano false notizie, create per preoccupare la cittadinanza, talvolta per millantare credito o, peggio ancora, per trarre vantaggio economico. L’invito è quello di affidarsi sempre a fonti ufficiali, ed è per questo che, nel caso del bradisismo, i Comuni si sono subito adeguati. Napoli, Bacoli, Pozzuoli hanno creato sui loro siti ufficiali, pagine dedicate, e aggiornate, con informazioni certe a cui fare riferimento.
Per agevolarvi nella ricerca informazioni più corrette, ho creato una sezione dedicata sul mio sito (www.robertagaeta.it/bradisismo) che raccoglie tutte le pagine ufficiali dei vari Enti coinvolti sul fenomeno del bradisismo. Non aggiungerò informazioni e considerazioni personali, perché, e mi ripeto, le informazioni ufficiali sono solo quelle dei comuni e degli enti predisposti alla tutela dell’ambiente. Nessun altro esperto e men che mai fonti non autorevoli possono dare indicazioni sicure e confermate.
Seguirò con attenzione l’importante fase di finanziamento da parte del Governo, perché non abbiamo bisogno di un contentino per fronteggiare l’emergenza, ma di fondi per evitare che lì dove la scienza non può arrivare, possa arrivare la lungimiranza della politica e dell’uomo.