Sembrerebbe un episodio tratto da una fiction, ma purtroppo è accaduto nella realtà.
Immaginate di organizzare, in una scuola, una giornata dedicata alla sensibilizzazione contro il bullismo, un’occasione preziosa per educare e proteggere i nostri giovani, un evento gestito e organizzato dagli adulti, che dovrebbero essere artefici della formazione sociale e culturale dei nostri ragazzi. Ora immaginate che nel bel mezzo dell’evento, su indicazione della dirigente scolastica, facciano allontanare un bambino autistico dalla palestra della sua stessa scuola, durante un’attività pensata per promuovere la convivenza pacifica e la solidarietà.
No, non è una finzione, è ciò che è realmente accaduto, davanti agli occhi di tanti altri ragazzi!
Un’immagine devastante! Quel bambino autistico allontanato è diventato il simbolo di una totale mancanza di sensibilità e comprensione da parte di chi dovrebbe essere un esempio di guida e inclusione.
Ma ciò che è ancora più incredibile è la risposta della dirigente a questa vergognosa situazione. Si è limitata a delle scuse, tentando di giustificare il suo comportamento dicendo che voleva garantire un momento di serenità. Ma quali serenità e a quale prezzo? A scapito del benessere e della dignità di un bambino autistico e della sua famiglia, e a spese della lezione di inclusione che dovrebbe essere fondamentale in ogni istituzione scolastica.
Comprendo appieno il dolore di Patrizia, madre del piccolo studente allontanato. Scoprire poi solo per caso da un video, che suo figlio è stato trattato in modo così ingiusto, è la beffa ancora più amara.
Come sapete ormai, sono spesso nelle scuole, ascolto i ragazzi, mi confronto con loro su tanti temi e devo ammettere che qualche volta, anzi più di qualche volta, i giovani sono in grado di comprendere le circostanze molto meglio di chi invece dovrebbe insegnare loro certi valori sociali e inclusivi.
E questa triste vicenda ci ricorda l’importanza di una formazione continua per gli addetti ai lavori, affinché possano comprendere e supportare adeguatamente la diversità all’interno della comunità scolastica.
È fondamentale promuovere una cultura dell’inclusione che parta dall’esempio delle istituzioni stesse, affinché ogni studente si senta valorizzato e rispettato nel proprio ambiente educativo.
Senza tutto questo, risulta assolutamente inutile organizzare eventi-finzione che hanno il solo vero e unico obiettivo di promuovere chi l’evento stesso organizza.