Seguo da anni le molteplici realtà degli istituti penitenziari nella nostra Regione e le tante storie, spesso tragiche, di donne e uomini che, per i più diversi motivi, vi trascorrono lunghi anni della loro vita.
Ho curato tante problematiche prima come esperta del terzo settore, poi negli gli anni in cui sono stata assessore ed oggi come consigliera regionale.
Recentemente sono tornata alla casa circondariale femminile di Pozzuoli, una delle realtà che conosco da anni.
È stata un’occasione per analizzare con Samuele Ciambriello – Garante campano dei detenuti e con la direttrice del carcere Maria Luisa Palma, quali possano essere i futuri programmi che, con il contributo della Regione Campania, possono essere realizzati.
Proprio qui a Pozzuoli è evidente quanto siano essenziali le attività di formazione per le detenute, allo scopo di raggiungere concretamente l’obiettivo del reinserimento sociale.
Come la splendida sartoria presente nell’Istituto penitenziario, in cui otto donne, dopo un periodo di formazione, hanno cominciato a lavorare come dipendenti per l’azienda di moda Palingen. Queste donne hanno trovato riscatto sociale diventando risorse preziose per tutti.
E ancora la cooperativa sociale “Lazzarelle”, che ha dato vita a una torrefazione dove alcune detenute, insieme alle altre socie della Cooperativa, producono e vendono ottimo caffè.
Sono solo alcuni esempi che rendono tangibile l’importanza della formazione professionale finalizzata al miglioramento della vita dei detenuti negli istituti penitenziari della nostra Regione.
In qualità di consigliera regionale, è mia intenzione migliorare e implementare questi aspetti, dal momento che formazione, sanità e attività di integrazione lavorativa rientrano proprio nelle competenze della Regione.
A breve proporremo alla Giunta Regionale alcune nuove proposte sul tema, allo scopo di ampliare le offerte di formazione professionale attraverso corsi continuativi per i detenuti, garantire maggiori risorse, personale specializzato nella riabilitazione, animatori, assistenti sociali e operatori socio-assistenziali.
Sono inoltre convinta che si debba focalizzare maggiormente l’attenzione su tutte le problematiche connesse alla salute mentale nelle carceri, potenziando le risorse professionali e sostenendo iniziative volte a salvaguardare ogni aspetto sanitario.
Sono proprio questi gli argomenti del question-time che ho presentato alla Giunta regionale, in particolare per conoscere quali attività, a distanza di un anno, siano state intraprese rispetto ai punti segnalati nella Risoluzione di indirizzo del Consiglio Regionale della Campania nella seduta del 3 maggio 2022 nello specifico se sia stata realizzata, o quanto meno individuata, una nuova Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS), per soddisfare il fabbisogno sempre crescente delle persone sottoposte a misure restrittive.