Nel cuore pulsante dei vicoli di Napoli, dove il profumo del ragù si mescola alle voci dei bambini che giocano, da molti anni incontro Carmela. Una donna minuta, con i capelli grigi raccolti in una crocchia e lo sguardo pieno di dolcezza e determinazione. Carmela aveva conosciuto l’amore della sua vita, Antonio, quando entrambi erano giovani e pieni di sogni. Lui lavorava come giovane di bottega in uno dei tanti bassi della Pignasecca, mentre lei, seguendo la tradizione di famiglia, era sarta: cuciva, rattoppava e realizzava vestiti per le tante famiglie della zona.
Ancora oggi i due vivono in una piccola casa al primo piano, in una delle infinite traverse della Pignasecca, dove il turismo ha ormai trasformato ogni luogo. La loro vita, però, cambiò drammaticamente quando Antonio, ancora giovane, si ammalò. Un ictus, anni fa, lo costrinse su una sedia a rotelle. Così Carmela si trovò praticamente sola, con tre figli piccoli da crescere e un futuro incerto davanti.
Ma, come molte donne di questa città, non si arrese. Ogni mattina, ancora prima che sorgesse il sole, Carmela si metteva al lavoro, accettando qualsiasi incarico: pulizie nelle case, lavori di sartoria, perfino commissioni per il quartiere. Spesso la incontravo mentre accompagnava e riprendeva i tanti bambini da scuola. Non c’era fatica che non fosse disposta a sopportare per i suoi figli.
Gli anni passarono, e i suoi figli – Vincenzo, Maria e Gennaro – crescendo, compresero il sacrificio immenso della madre. Studiarono con dedizione, consapevoli di quanto fosse importante ripagare con l’impegno, tutto ciò che Carmela aveva fatto per loro. Vincenzo oggi è un affermato ingegnere, il primo laureato della famiglia e lavora in Brianza. Maria è diventata sociologa e coordina con passione le attività educative di una realtà associativa che si occupa di bambini e ragazzi del territorio, mentre Gennaro, il più piccolo, ha aperto una piccola attività in Toscana, oggi diventata pian piano una delle industrie artigianali più importanti d’Italia.
Oggi, Carmela ha ottant’anni. Vive ancora nella stessa casa, con le pareti adornate di fotografie di famiglia. Ogni Natale, puntualmente, la sua casa si riempie di vita. I figli tornano, portando con sé un nutrito gruppo di nipotini. I loro accenti variano: toscano, milanese, napoletano, ma tutti si radunano intorno alla stessa tavola dove i piatti della tradizione natalizia, preparati con amore da Carmela, raccontano la storia della loro vita, simile a quella di tante altre famiglie napoletane.
Quest’anno, una sorpresa l’ha commossa fino alle lacrime: i figli hanno restaurato la vecchia bottega del padre, dedicandola a lui, e l’hanno trasformata in un piccolo laboratorio creativo per tutto il quartiere.
“È per te, mamma,” le hanno detto. “Per ricordarti che il tuo amore e il tuo sacrificio ci hanno insegnato tutto.”
Ecco, amore e sacrificio, due parole magiche grazie alle quali si arriva quasi ovunque!
Penso spesso infatti che la vita ci metta alla prova, ma con un grande cuore, come quello di Carmela, si può vincere ogni sfida e rendere le nostre famiglie un simbolo di forza, amore e soprattutto di unione.