Giovanni e Teresa Rossini, sono due anziani che incontro spesso. Con loro vive anche Nero, un meticcio dal pelo così scuro che da cucciolo si è aggiudicato, a giusta ragione, il nome che porta ancora oggi. Sono ormai quindici anni che Nero è parte della famiglia e, nonostante l’età avanzata, sa sempre cosa fare per proteggere e accompagnare i suoi umani.
È lui, infatti, che si precipita avanti quando Giovanni e Teresa attraversano la strada, osservando e fermando chi non rispetta le strisce pedonali. Ed è sempre lui che li osserva attentamente quando affrontano le scale mobili della metropolitana, nei tragitti che percorrono per andare da Mario, un ragazzo che vive in una casa famiglia della città. Mario è stato abbandonato dai genitori da piccolo, quando gli fu diagnosticata una lesione cerebrale; anche se non parla, ascolta attentamente ed oggi è un bravissimo pizzaiolo.
Giovanni e Teresa non hanno avuto figli, e quando avrebbero voluto adottarne uno erano ormai troppo anziani. Da anni, quindi, trascorrono pomeriggi con ragazzi delle case-famiglia, offrendo loro affetto e sostegno in momenti importanti delle loro vite. È così che hanno conosciuto Marco, un ragazzo oggi diciottenne, che mostra un sorriso enorme ogni volta che vede Nero.
La relazione tra Marco e Nero è unica. Quando si incontrarono per la prima volta, i due si studiarono a lungo, poi come per magia, Marco – alto più di un metro e ottanta e con mani grandi – vide in Nero qualcosa di familiare. Nero, inaspettatamente, si accucciò accanto a lui, appoggiando la testa sulle sue ginocchia. In quel momento, Marco capì di avere un amico che lo capiva senza alcun bisogno di parlare, proprio come lui stesso aveva imparato a fare.
Da allora, si vedono spesso insieme: Giovanni, Teresa, Marco e Nero passeggiano per la città, fermandosi ogni tanto, con Nero sempre attento ai loro bisogni. Teresa sorride ogni volta che li vede e spesso dice a Giovanni: “Nero ha capito prima di tutti noi che questo ragazzo ci appartiene”.
Gli anni sono passati e ora Nero è anziano, spesso bisognoso di cure, proprio come Giovanni e Teresa, che, durante i mesi freddi, faticano a uscire di casa. Così è Marco a ricambiare l’amore che ha ricevuto, prendendosi cura di Nero, portandolo fuori per fargli fare le sue passeggiate durante le quali lo accarezza premurosamente, rispettando il suo passo ormai lento.
Ogni volta, prima di rientrare, si fermano a comprare i dolci preferiti di Giovanni e Teresa, in una piccola pasticceria sotto casa, piccolo gestì che rappresentano il senso del prendersi cura di chi amiamo.
Una storia che sentivo il bisogno di raccontare, perché a volte la famiglia è proprio questo: il dono della reciprocità dell’amore senza altro fine che l’amore stesso.