Dispiace dirlo, ma l’avevo detto più volte e in diverse circostanze, anche fino a 48 ore fa!
Ma andiamo con ordine, perché quella della caccia ormai sembra una situazione tragicomica.
La Presidente della III Sezione del TAR Campania, oggi 9 settembre 2024, ha accolto l’ennesimo ricorso proposto da LIPU, WWF, ENPA e LNC Animal Protection, emettendo un nuovo decreto di sospensione urgente della preapertura della caccia deliberata dalla giunta regionale meno di 48 ore fa!
Soltanto lo scorso venerdì, il Consiglio regionale ha approvato il nuovo piano faunistico regionale, con voto trasversale. L’unica voce contraria della maggioranza è stata la mia. Ho sperato in un rinvio in Commissione Regionale il 4 settembre e nel voto contrario almeno di qualche collega in Consiglio Regionale il 6 settembre, chiedendo maggiore attenzione nell’approvazione del piano faunistico.
Il 4 settembre, in Commissione, avevo proposto di attendere qualche giorno per consentire l’inserimento delle modifiche necessarie ed evitare eventuali ricorsi. Sono stata l’unica consigliera regionale ad astenersi in commissione, chiedendo di approvare un provvedimento completo d corretto, chiedendo più tempo per analizzarlo.
Così, venerdì 6 settembre, quel piano faunistico venatorio è arrivato ugualmente in Consiglio regionale, dove ho dichiarato la mia posizione contraria (lo trovate qui nei post) al piano che, seppure in tempi strettissimi, avevo approfondito. Anche in questa occasione, sono stata l’unica voce fuori dal coro della maggioranza, alla quale si è allineato “convintamente” tutto il centrodestra, che in genere per quasi tutti i provvedimenti, anche quelli più delicati a tutela delle categorie fragili, votano contro o si astengono.
Cosa accadrà ora?
Per effetto del provvedimento del TAR, si scongiura il rischio di danno ambientale dovuto all’apertura anticipata della caccia al colombaccio, alla quaglia, al fagiano e al porciglione. Inoltre, vengono sospese le modifiche al calendario venatorio che consentivano la caccia nelle aree Natura 2000, confinanti con le aree naturali protette regionali.
Questa fretta di approvare il piano faunistico-venatorio allo scopo di riaprire la caccia, avrebbe provocato non solo danni all’ecosistema, uccidendo specie nel periodo di migrazione e di allevamento della prole, ma avrebbe anche permesso la caccia in aree sensibili, dove la Regione stessa l’aveva vietata con il nuovo piano.
La riapertura della caccia è avvenuta con una velocità amministrativa e burocratica che ha dell’incredibile!
Il TAR ha fatto bene a sottolineare, nell’ultimo provvedimento, che la caccia è un’attività ludica e, pertanto, non può prevalere sull’interesse della protezione della fauna selvatica, principio rafforzato dalla riforma costituzionale del 2022.
Potremmo dire, citando Eduardo De Filippo, “Nun è succiesso niente”, ma non è così.
Oltre a dimostrare che è necessaria maggiore attenzione nella gestione del bene pubblico, ora la Campania rischia una procedura d’infrazione comunitaria per violazione delle norme europee sulla tutela della fauna e dell’habitat. Rischiamo di pagare tutti per aver concesso qualche ora di svago ai cacciatori, un regalo che potrebbe costare caro ai contribuenti campani.
Dopo l’ennesima sospensione del TAR, spero di non rimanere l’unica voce fuori dal coro. Le battaglie si fanno nei tempi e nei modi giusti, e quella per l’ambiente deve essere combattuta mei modi e nei tempi giusti, non aspettando il danno per poi rammaricarsi di ciò che si poteva e doveva evitare.
Breve storia triste di un rapido iter istituzionale:
- 31 luglio approvazione calendario venatorio
- 22 agosto ricorso al TAR delle associazioni ambientaliste
- 24 agosto accoglimento del ricorso con decreto da parte del TAR
- 4 settembre adozione del Piano Faunistico Venatorio Regionale 2024-2029 in Ottava commissione
- 6 settembre (mattina) approvazione del Piano Faunistico Regionale in consiglio regionale
- 6 settembre (pomeriggio) approvazione nuova delibera di giunta regionale su preapertura per i giorni 7, 8 e 11 settembre
- 6 settembre (sera tarda) pubblicazione sul BURC della delibera della giunta regionale di modifica del calendario e decreto di riapertura caccia
- 7 settembre deposito ricorso per motivi aggiunti delle associazioni
- 9 settembre nuovo provvedimento cautelare del tar
La sentenza del TAR