Oggi nella seduta VI Commissione consiliare abbiamo dato parere favorevole al “Programma annuale degli interventi per la valorizzazione dei beni confiscati 2024”, integrando con alcune proposte.
Ho voluto focalizzarmi in particolare su alcuni aspetti:
La necessità di inserire tra le finalità anche la tutela degli animali e dell’ambiente;
La necessità di ampliamento dei tempi di affidamento.
1. Finalità di utilizzo dei beni confiscati anche per attività legate alla tutela degli animali e all’ambiente
Attualmente, questi beni vengono assegnati principalmente per scopi sociali ed in parte per uso istituzionale. Ho proposto di prevedere anche le attività finalizzate alla tutela degli animali e alla protezione dell’ambiente. Questo permetterebbe da un lato di utilizzare i beni confiscati per creare oasi feline, rifugi, centri di recupero per animali maltrattati o abbandonati e altre iniziative volte alla protezione degli animali, dall’altro di creare spazi verdi fruibili da parte dei cittadini, offrendo alla comunità l’opportunità di trasformare quegli stessi luoghi della criminalità organizzata in beni per la collettività.
2. Ampliamento dei tempi di affidamento dei beni confiscati
La seconda osservazione riguarda l’ampliamento dei tempi di affidamento dei beni agli enti assegnatari attraverso avvisi pubblici. Attualmente, il periodo di affidamento è di circa tre anni. Questo lasso di tempo è spesso insufficiente per le associazioni, che necessitano di tempo per sistemare i beni, spesso in condizioni non idonee, e per avviare i progetti previsti. Tre anni sono appena sufficienti per iniziare, ma non per ammortizzare gli investimenti fatti per il recupero e l’avvio delle attività. Ho quindi evidenziato questa criticità che spesso rappresenta un ostacolo all’attuazione di validi progetti, nonché la necessità di un adeguato sistema di monitoraggio, che garantisca il reale ed idoneo utilizzo del bene, prevedendo la revoca dell’assegnazione laddove se ne riscontrino le condizioni e le responsabilità.
Sarà necessario vigilare affinché le condizioni che oggi non consentono una maggiore richiesta dei beni, spesso poco “appetibili” anche a causa dell’eccessiva burocrazia.
Ho voluto infine sottolineare anche l’importanza dello strumento della co-progettazione e la necessità di accompagnare e sostenere nella gestione non solo gli enti a cui vengono affidati i beni, ma anche gli enti locali deputati alla loro assegnazione attraverso delibere idonee.