Stavolta non è accaduto tra i ragazzi di periferia di una grande città… ma tra due ragazzine di appena 14 anni.
La violenta rissa è stata scatenata dal fatto che le due coetanee si contendevano lo stesso ragazzo. Non meraviglia la motivazione dello scontro ma la violenza e l’aggressività che è arrivato ad un epilogo estremo. Sembra la scena di un film di altri tempi, quando ai primi del ‘900, in pieno analfabetismo culturale e sociale, due “maschi” pur di contendersi la propria donna, si affrontavano a duello.
A distanza di oltre un secolo, non ci si scandalizza più perché due donne si azzuffano per conquistarsi un amore, ma semmai ci si rimprovera di non essere presenti per poter riprendere la scena nel momento giusto e pubblicarli sui social per racimolare qualche like. Ed è così che ieri, mentre due ragazze si affrontavano ed una delle due a tirato fuori un coltello colpendo ripetutamente “l’avversaria”, i loro compagni di scuola erano intenti nel condividere “la diretta” dell’evento, per loro era importante catturare il momento affinché si risultasse tra i primi nel pubblicare il video di quanto stava accadendo. Per loro, il sangue, il ferimento grave di una delle due ragazze, i futili motivi di quel gesto così grave fatto tra l’altro ad una età così giovane passano in secondo piano; hanno preferito estrarre i loro smartphone per filmare l’aggressione.
Sapete chi è intervenuta per porre fine a tutto ciò? Una “coraggiosa” studentessa; sì, coraggiosa, che ha disarmato a suo rischio e pericolo chi brandiva il coltello. L’unica cosa davvero rilevante è proprio questo gesto, l’unico davvero rilevante da far emergere, l’unico che dovrebbe ottenere sicuramente maggiore visibilità, rispetto all’indifferenza di tutti gli altri.
Ecco, ciò che dovrebbe accadere in queste circostanze è intervenire sui ragazzi rimasti inermi, ragazzi che potenzialmente saranno i prossimi a fuggire dopo un semplice tamponamento d’auto, saranno i prossimi a girare lo sguardo dall’altro lato se noteranno qualcuno in difficoltà, i prossimi a non lasciare il posto ad una persona anziana o ad un disabile.
La sicurezza e il benessere di tutti dipendono dalla nostra capacità di essere attivi spettatori anziché passivi testimoni. Questo episodio è l’ennesimo segnale della scarsa preparazione degli adulti, sempre più distanti dal loro ruolo; non è certo la tecnologia ad aver influenzato la gioventù odierna.