Oggi in Consiglio Regionale abbiamo approvato la legge che regola e disciplina le attività sugli Interventi Assistiti con Animali. Da oggi, la Regione Campania si dota di una legge all’avanguardia che tutela non solo i pazienti ma anche gli animali impiegati per tali attività.
È noto che gli animali hanno il dono di migliorare la nostra salute, il nostro umore e il nostro benessere generale. Non a caso, da sempre l’uomo si circonda di animali domestici per via degli innumerevoli benefici che la loro vicinanza e il loro affetto regalano, anche a coloro che purtroppo vivono in una condizione di disagio fisico, sociale o psicologico.
Proprio su questa consapevolezza si basa la pet therapy, una forma di terapia sempre più apprezzata e diffusa che molte volte affianca la medicina e la psicologia tradizionale.
In Italia, questo termine è stato recentemente sostituito con quello più appropriato di interventi assistiti con gli animali (IAA), che consente di distinguere tra diverse tipologie di approcci, a seconda che prevalga la componente cosiddetta ludico-ricreativa (attività assistita con gli animali, AAA), quella educativa (educazione assistita con gli animali, EAA) o quella terapeutica (terapia assistita con gli animali, TAA). Questa distinzione evidenzia il fatto che gli interventi di Pet Therapy non sono applicabili esclusivamente ai percorsi di cura, ma anche in ambiti educativi e ludici, rendendo questa terapia indicata sia per gli anziani che per i bambini.
Durante i miei 15 anni di attività educativa, di cura e di presa in carico di minorenni vittime di abbandono, abusi e maltrattamenti intrafamiliari, ho potuto constatare gli effetti benefici derivanti dalla presenza di animali. Numerose evidenze scientifiche dimostrano le potenzialità dell’impiego degli animali come elemento di cura, in particolare negli ospedali e nelle case di riposo per anziani, strutture in cui le persone sono separate dall’affetto e dal supporto dei propri cari.
Anche con gli anziani ho potuto sperimentare in prima persona le ricadute positive della presenza di animali nelle comunità alloggio per anziani gestite dall’ente pubblico afferente alla Regione Lazio, di cui sono stata direttore generale fino allo scorso dicembre, tanto da autorizzarne e favorirne l’inserimento.
La presenza di un animale agisce come un “rompighiaccio”, offre argomenti di conversazione e, in ultima analisi, stimola la comunicazione e le relazioni sociali.
L’Istituto Superiore di Sanità si esprime con chiarezza al riguardo: anche nel caso di persone con disturbi dello spettro autistico, che presentano difficoltà a comunicare e interagire con gli altri, l’introduzione di cani nelle sedute terapeutiche ha avuto effetti incoraggianti: rapido miglioramento del livello di attenzione e della frequenza delle interazioni sociali, sia verbali sia non verbali, e riduzione delle stereotipie comportamentali, cioè di quei movimenti ripetuti senza apparente scopo che spesso caratterizzano il disturbo.
Sono ancora poche le Regioni che si sono dotate di leggi sugli Interventi Assistiti con Animali, e la nostra, nel pieno rispetto delle Linee Guida Nazionali, introduce elementi di attualità e modernità, come l’aspetto della tutela degli animali impiegati nelle attività, non più intesi come mero strumento terapeutico a vantaggio esclusivo degli esseri umani.