Si è parlato a lungo, nel convegno che si è tenuto lo scorso venerdì nella sala giunta della Regione Campania, della condizione dei numerosi “Orfani di femminicidio”. Vittime due volte: prima perdendo i genitori e poi trovandosi improvvisamente in una situazione di abbandono.
Ieri ho avuto l’onore di partecipare al convegno organizzato a Palazzo Santa Lucia per fare il punto, dopo due anni di attività, sul “progetto Respiro”, realizzato dalla Irene ’95 cooperativa sociale in partneriato con enti pubblici e di terzo settore, che ha censito un numero impressionante di minori rimasti orfani a seguito di femminicidio.
Infatti, sono 305 i minorenni censiti solo nel territorio dell’Italia meridionale, di cui il progetto ne ha raggiunti 123 e ne ha presi in carico 100.
Come Regione Campania, abbiamo ritenuto essenziale supportare questo strumento operativo. Ringrazio la sensibilità dell’Assessora Lucia Fortini, che ha sottoscritto il protocollo operativo nel quale credo fermamente e che serve, tra le altre cose, a indirizzare gli ambiti territoriali nella direzione dell’effettiva presa in carico degli orfani.
Il progetto Respiro, realizzato in tutte le regioni del sud Italia e nelle isole, rappresenta una grande opportunità per tutti i territori coinvolti, ed assume un valore maggiore proprio per la concretezza degli strumenti e delle azioni che mette in campo.
L’elemento fondamentale emerso, è la necessità di un’azione tempestiva in casi come questi: è necessario che le istituzioni si impegnino in questa direzione favorendo l’informazione e la creazione di una rete tra tutti gli attori coinvolti, volta ad una presa in carico immediata ed efficace, affinché i bambini, i ragazzi ed i loro familiari, all’indomani della tragedia che li ha travolti, non continuino ad essere “vittime due volte”.